I 5 film in concorso nella sezione Casa Rossa
Dopo vent’anni torna il premio Casa Rossa al Bellaria Film Festival, un riconoscimento che ha saputo segnalare i migliori esordi del cinema italiano indipendente (da Silvio Soldini a Giuseppe Piccioni, da Matteo Garrone e Paolo Sorrentino fino a Michelangelo Frammartino e Pietro Marcello).
Quest’anno la sezione ospiterà cinque film, opere prime o seconde, di autori che si sono imposti non solo in Italia, ma al pubblico internazionale dei maggiori festival, per il loro sguardo unico e la potenza del loro modo di fare cinema.
I cinque film in concorso per il premio Casa Rossa sono: Piccolo Corpo di Laura Samani (Nefertiti Film), Mother Lode di Matteo Tortone (Malfé Film), Il Legionario di Hleb Papou (Clemart), Re Granchio di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis (Ring Films) e Atlantide di Yuri Ancarani (Dugong Films).
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Scelti dalla direzione artistica del quarantesimo Bellaria Film Festival, questi film non soltanto rappresentano i nuovi autori del cinema italiano, su cui scommettere per il futuro, ma anche le più interessanti realtà produttive che si stanno affermando sulla scena nazionale.
Durante le proiezioni del Festival, i film saranno presentati in sala dagli autori, accompagnati dai produttori o dagli attori protagonisti, dando vita a stimolanti momenti di incontro, che coinvolgeranno il pubblico del festival e la cinquantina di studenti di cinema e giovani professionisti del BFF Hub.
Il ritorno del premio Casa Rossa dopo più di vent’anni è un’ulteriore conferma dell’intento della nuova direzione del Festival, volta a far ritornare Bellaria la casa del cinema indipendente italiano, iniziando proprio da questa importante e preziosa sezione che ospita cinque dei migliori titoli del cinema italiano della passata stagione.
Il Premio Casa Rossa venne creato nel 1987, i primi a vincerlo furono Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi e continuò negli anni, continuando a segnalare le nuove voci più rilevanti del panorama cinematografico italiano, dalla sperimentazione degli anni Ottanta ai nuovi autori degli anni novanta, fino all’ondata di nuovi talenti emersi nel documentario ad inizio del nuovo millennio. Una storia ormai lunga quarant’anni.